L’indirizzo IP (IPV6)
IPv6 è stato ideato come evoluzione e non come rivoluzione di IPv4. I cambiamenti principali introdotti nel nuovo protocollo si possono raggruppare nelle seguenti categorie:
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Capacità di
instradamento e indirizzamento espanso.
IPv6 aumenta la dimensione dell'indirizzo IP da 32bit (4 byte) a 128 bit (16 byte)per supportare più livelli gerarchici di indirizzamento ed un numero molto più grande di nodi indirizzabili. -
Una semplificazione
del formato dell'header.
Dal confronto delle intestazioni della versione 4 e della versione 6 di IP si può verificare che alcuni campi dell'header IPv4 sono stati rimossi o resi opzionali, per ridurre il peso dell'elaborazione del datagramma e per contenere il più possibile l'occupazione di banda dovuta all'intestazione, nonostante la maggiore dimensione degli indirizzi. Anche se gli indirizzi IPv6 sono quattro volte più lunghi di quelli IPv4, l'header IPv6 è solo due volte più grande di quello IPv4. -
Supporto migliorato
per le opzioni.
Cambiamenti nel modo in cui le opzioni dell'header IP sono codificate permettono un forwarding più efficiente, limiti meno stringenti sulla lunghezza delle opzioni e maggiore flessibilità nell'introduzione di nuove opzioni. Il loro uso diventa realmente possibile. -
Meccanismo di
individuazione dei flussi.
E´ stata aggiunta una nuova funzionalità per permettere l'individuazione dei pacchetti appartenenti a particolari flussi di dati per i quali il mittente richiede un trattamento speciale. -
Possibilità di estensioni future per il
protocollo.
Forse il cambiamento più significativo in IPv6 è l'abbandono di un protocollo che specifica completamente tutti i dettagli a favore di un protocollo che consente di inserire delle estensioni. -
Ottimizzazione delle
funzioni di controllo.
Il protocollo ICMP (Internet Control Message Protocol) per IPv6 comprende al suo interno la gestione dei Gruppi Multicast ed i cosiddetti meccanismi di Neighbor Discovery: tra questi sono particolarmente importanti i meccanismi di auotoconfigurazione dei terminali e quelli di risoluzione indirizzi. -
Un nuovo tipo di
indirizzo chiamato indirizzo anycast.
Questo indirizzo identifica un insieme di nodi, ma un datagramma spedito a tale indirizzo viene inoltrato a uno solo di essi. - Capacità di autenticazione e privacy.
IPv6 sta
per "Internet Protocol Version 6" ed è nato per sostituire l'Internet
Protocol attualmente in uso (IPv4).
L' IPv4 ha oramai piu` di venti anni ed uno dei problemi più importanti che
è emerso in questi ultimi tempi è la progressiva diminuizione di
indirizzi IP disponibili per le nuove macchine che devono collegarsi in
Rete.
Il nuovo protocollo quindi è nato per porre rimedio a tale problema e in
piu` apporta delle innovazioni a livello di rounting e di network
autoconfiguration.
IPv6 rappresenta la versione 6 dell'Internet Protocol. IPv6 è stato disegnato per sostituire il precedente standard IPv4, che gestisce soltanto fino a circa 4 miliardi di indirizzi (2 elevato a 32).
IPv6 gestisce fino a
340,282,366,920,938,463,463,374,607,431,768,211,456
indirizzi (2 elevato a 128).
Si tratta di
79,228,162,514,264,337,593,543,950,336 volte più grande di quella
dell'address space di IPv4.
Con un rapido
calcolo si ricava che un address space di tale dimensione permetterebbe in
teoria di avere
665,570,793,348,866,943,898,599
indirizzi unici IPV6 per ogni metro quadrato della superficie terrestre
(assumendo che la
superficie della Terra sia pari a 511,263,971,197,990 metri quadrati).
(per ulteriori informazioni si veda [La
transizione ad IPv6]).
Certamente, con l'introduzione di IPv6, scomparirà ogni rischio di
esaurimento dell' address space a breve termine.
Dato
l'enorme quantità di macchine connesse con IPv4 non è possibile determinare
un giorno preciso in cui si smetterà di usare IPv4 e si comincerà a usare
IPv6.
Attualmente questi due protocolli coesistono senza problemi, ed è già
possibile sperimentare vari servizi quali news, irc usando IPv6.
Esistono
determinate caratteristiche dell' IPv6 pensate appositamente per la fase di
migrazione.
Infatti gli indirizzi IPv6 possono essere ricavati dagli indirizzi IPv4, e
si possono creare tunnel IPv6 su reti IPv4.
E' bene
ricordare inoltre che il nuovo protocollo è stato sviluppato e proggettato
dall' IETF ( Internet Engineering Task Force) e da altri laboratori di
ricerca.
Oggetto di tale documento è quello di specificare come realizzare tali
tunnel in modo tale da poter utilizzare i servizi IPv6 pur collegandosi al
proprio provider utilizzando il protocollo IPv4.
L'unica nota negativa che avvolge l'IPV6 e' il fatto che non e' compatibile con L'IPV4, quindi per poter comunicare tra i due o passare da un IPV4 ad un IPV6 abbiamo bisogno di un tunnel di comunicazione che ci viene creato da un servizio accessibile gratis attraverso una registrazione. In italia ci sono diversi servizi, i piu' noti sono Edisontel, Cselt, Ngnet.
La domanda piu' ovvia e' chiedersi il perche' un utente dovrebbe passare all'IPV6 se c'è ancora spazio disponibile? L'IPV6 non porta solo come caratteristica l'eleminazione delle limitazioni, ma anche diverse novita' come: servizi differenziati (best-effort); configurazione automatica di terminali, servizi ed apparati di rete; servizi multicast; mobilità dei terminali e sicurezza nelle comunicazioni
Il
tunneling permette quindi di trasportare il traffico Ipv6 usando il routing
Ipv4.
Quindi gli Host e i Router dual stack (IPv4/IPv6) utilizzano il tunnel per
instradare il traffico Ipv6 su porzioni di rete che hanno unicamente IPv4
- su Windows XP, a differenza di Windows 2000, non c'è bisogno di prelevare alcun file addizionale.
- è sufficiente cliccare su "Start", "Esegui" ed eseguire il comando command
- una volta avviato il Prompt dei Comandi, digitiamo ipv6 install (dovrebbe apparirvi la scritta Succeded ...)
- Per disinstallare IPV6 scrivere IPV6 uninstall
Struttura indirizzo IPV6
Si è accennato riguardo all'esistenza del protocollo IPv6. Si tratta ancora di qualcosa che è in corso di sperimentazione,tuttavia è opportuno conoscere almeno alcuni dei suoi aspetti fondamentali. La cosa più appariscente di IPv6 è il modo di indicare gli indirizzi IP, che da 32 passano a 128 bit.
Rappresentazione simbolica di un indirizzo IPv6
La rappresentazione testuale simbolica standard di un indirizzo IPv6 è nella forma:
x:x:x:x:x:x:x:x
L'indirizzo viene suddiviso in gruppetti di 16 bit (coppie di ottetti), utilizzando i due punti (:) come simbolo di separazione. Questi gruppetti di 16 bit vengono rappresentati in esadecimale, utilizzando solo le cifre che servono, dove queste saranno al massimo quattro.
Per esempio, l'indirizzo fe80:0000:0000:0000:02a0:24ff:fe77:4997 si può ridurre semplicemente a:
fe80:0:0:0:2a0:24ff:fe77:4997
Viene consentita anche un'ulteriore semplificazione in presenza di gruppetti adiacenti che risultano azzerati: una coppia di due punti (::) rappresenta una sequenza indefinita di gruppetti azzerati e può essere usata una volta sola in un indirizzo. In questo modo, l'esempio precedente può essere ridotto a quello che segue:
fe80::2a0:24ff:fe77:4997
In pratica, si deve intendere che quello che manca per completare l'indirizzo in corrispondenza del simbolo ::, contiene solo gruppetti di 16 bit azzerati.
Prefissi di indirizzo
Con IPv6, il concetto di maschera di rete è stato semplificato e nei documenti RFC si parla piuttosto di prefisso di un indirizzo. Il termine rende meglio l'idea del senso che ha, in quanto porta l'attenzione a una parte iniziale dell'indirizzo stesso per qualche scopo. Il prefisso viene segnalato con un numero aggiunto alla fine di un indirizzo IPv6, separato da una barra obliqua (/) che indica il numero di bit iniziali da prendere in considerazione per un qualche scopo. In questo modo si indica la lunghezza del prefisso.
indirizzo_ipv6/lunghezza_prefisso
È importante osservare che l'indirizzo IPv6 abbinato all'indicazione della lunghezza di un prefisso, non può essere abbreviato più di quanto si possa già fare con questo genere di indirizzi. Si prenda in considerazione un indirizzo con l'indicazione della lunghezza del prefisso strutturato nel modo seguente (la lettera «h» rappresenta una cifra esadecimale diversa da zero):
hhhh:0000:0000:hhh0:0000:0000:0000:0000/60
<---- 60 bit ---->
Il prefisso si estende per i primi 60 bit, ovvero le prime 15 cifre esadecimali. Sono ammissibili le forme normali di abbreviazione di questa indicazione:
hhhh:0:0:hhh0:0:0:0:0/60
hhhh::hhh0:0:0:0:0/60
hhhh:0:0:hhh0::/60 Al contrario, non sono ammissibili queste altre:
hhhh:0:0:hhh/60 --> non è valida in generale
hhhh::hhh0/60 --> si traduce in hhhh:0:0:0:0:0:0:hhh0/60
hhhh::hhh/60 --> si traduce in hhhh:0:0:0:0:0:0:0hhh/60
Tipi di indirizzi
Il sistema introdotto da IPv6 richiede di distinguere gli indirizzi in tre categorie fondamentali: unicast, anycast e multicast. Quello che in IPv4 era conosciuto come indirizzo broadcast non esiste più in IPv6.
unicast
L'indirizzo unicast riguarda un'interfaccia di rete singola; in altri termini, un indirizzo unicast serve per raggiungere un'interfaccia di rete in modo univoco.
anycast
L'indirizzo anycast serve per essere attribuito a più interfacce di rete differenti (in linea di principio, queste dovrebbero appartenere ad altrettanti componenti di rete distinti). Si tratta di un indirizzo che ha le stesse caratteristiche esteriori di quello unicast, che però viene attribuito a diverse interfacce di altrettanti nodi, con lo scopo di poter raggiungere semplicemente quello che risponde prima (quello più vicino in base al protocollo di instradamento). Per la precisione, i pacchetti inviati a un indirizzo anycast dovrebbero raggiungere un'unica interfaccia di rete.
multicast
L'indirizzo multicast serve per essere attribuito a più interfacce di rete differenti (in linea di principio, queste dovrebbero appartenere ad altrettanti componenti di rete distinti). I pacchetti inviati a un indirizzo multicast dovrebbero raggiungere tutte le interfacce di rete a cui questo indirizzo è stato attribuito.